Rkatsiteli & Saperavi

Rkatsiteli & Saperavi

Our Wine - Chveni Gvino - Soliko Tsaishvili & Irakli Pruidze

@kanuilrosso

Georgia, villaggio di Kardanakhi nella Regione di Kakheti. Lì nasce, dalle uve rosse Saperavi, il vino omonimo coltivato nel leggendario vigneto di Akhoebi. Dopo una leggera pigiatura delle uve coltivate senza alcun utlizzo di prodotti chimici di sintesi in rigoroso regime biodinamico, la fermentazione è spontanea con i soli lieviti indigeni, raspi e bucce in anfore di terracotta interrate (le leggendarie Qvevri) per 6 mesi. Poi il travaso e l’affinamento sempre in anfora per un ulteriore periodo dai 12 ai 24 mesi a seconda delle annate. Infine l’imbottigliamento senza chiarifiche (se non quelle naturali per decantazione) né filtrazioni. Presenza minima di SO2 intorno ai 30 milligrammi/litro. La produzione del 2017 è stata di 3.000 bottiglie di un vino color rosso sangue fresco appena sgorgato che odora di selvatico, di bosco, terra ricca e spezie. Minerale e spietatamente tannico e insieme di barbara, grassa rotondità. Stoffa ruvida e calda d’orbace. Quasi un delitto bere ora questo 2017 (pedofilia enologica direbbe il Maestro Piero Careddu) che ha davanti un altro decennio buono di meraviglie. Eppure che appagamento assoluto! Avrebbe forse avuto bisogno di ben altri abbinamenti musicali: il “Blues for the Red Sun” dei Kyuss o “The Eye of Every Storm” dei Neurosis magari. Ma avevamo voglia di Savage Republic e dunque l’abbiamo bevuto ascoltandoci il meglio della loro intera discografia. E non è stato niente male. Grazie a Corrado Mannoni di Dolcidea che ce lo ha donato e che sta facendo diventare l’angolo enoteca del suo negozio sempre più un piccolo tempio di vini veri.