I'm Nicola Nardone, the winemaker behind TENUTA VINCENZO NARDONE.
I am known as Pupo, and I have been running this family business founded in 1908 by my grandfather, hence the company name, continuously and uninterruptedly since 2013.
I studied economics and this kept me away from the family business and from the physical relationship with nature that has always been part of my life: my father was born a farmer and in the education of us children he always passed on to us values that they were inextricably linked with the land and its cultivation.
Since I was four years old my father has always taken me with him to the family vineyards and olive groves and involved me in every work activity. The bond that was created as a child allowed me to embark on this adventure without too many difficulties.
My role models since I started the business have been many and all linked to experiences of natural winemaking and cultivation beyond organic farming. Over the years, to grow and consolidate my ideas, I have visited several realities and producers who have been part of the great cultural baggage that has evolved over time in my wines and my person. I have made trips to many parts of the world in search of information in Italy, Oslavia (therefore Gravner), but also in France with a focus on Alsace, Burgundy and Bordeaux in 2018. I have also traveled to America, where I visited some of the wine-growing areas between the most suitable in California.
Over time my approach to viticulture has evolved with much study and experimentation, but it has never strayed from the key points: no weeding, no chemical, no systemic fertilizers. For years I have been fascinated by Michelle Barbau's organic forest philosophy and some biodynamic intuitions. I am not certified organic, and even if some of the plots I cultivate are, I remain very critical of the certification method, which is only paper-based control and never involves real activity in the field.
The company is located in Irpinia in Venticano where 80% of the land we cultivate mostly hosts Aglianico. The remaining part is located in Pietradefusi (1 hectare of Aglianico), Santa Paolina (2 hectares of Greco).
All our land lies in the most important areas including the DOCG, but we do not make denomination wines except for the reds.
In total we have ten hectares of vineyards and two of olive groves, which we cultivate with the utmost respect for the fertility of the soil by having tractors help us with the heaviest jobs.
Most of the management processes are manual, as is the harvest, which takes place in fifteen kilo boxes.
The fermentations in the cellar are always spontaneous, we do not filter or clarify our wines, and since 2015 we have no longer used SO2.

Information

Domain Name:
Tenuta Vincenzo Nardone
Winemaker's Name:
Nicola Nardone
Country:
Italy
Region:
Campania
Appellations:
Campania greco, Irpinia aglianico D.O.C., Irpinia Aglianico D.O.C., Campania Aglianico IGP, Campania
Grape varieties:
gewurztraminer, Greco, Aglianico di Taurasi, Greco Di Tufo, Greco di tufo, Coda di Volpe, Falanghina, Irpinia Aglianico

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Sono Nicola Nardone il Vignaiolo che sta dietro TENUTA VINCENZO NARDONE.
Sono conosciuto come Pupo, e conduco questa azienda di famiglia nata nel 1908 da mio nonno, da cui il nome aziendale, in modo continuo ed ininterrotto dal 2013.
Ho fatto studi economici e questo mi ha tenuto lontano dall'azienda di famiglia e dal rapporto fisico con la natura che ha sempre fatto parte della mia vita: mio padre &egrave; nato Contadino e nell'educazione di noi figli ci ha sempre trasmesso valori che si legavano indissolubilmente con la terra e la sua coltivazione.
Da quando avevo quattro anni mio padre mi ha sempre portato con lui nei vigneti e uliveti di famiglia e coinvolto in ogni attivit&agrave; lavorativa. Il legame che da piccolo si &egrave; creato mi ha consentito di imbarcarmi in questa avventura senza troppe difficolt&agrave;.
I miei modelli fin da quando ho cominciato l'attivit&agrave; sono stati molti e tutti legati ad esperienze di vinificazioni naturali e di coltivazioni oltre il biologico. Negli anni, per crescere e consolidare le mie idee, ho visitato parecchie realt&agrave; e produttori che hanno fatto parte del grande bagaglio culturale che &egrave; andato nel tempo a far evolvere i miei vini e la mia persona. Ho fatto viaggi in molte parti del mondo alla ricerca di informazioni in Italia, Oslavia (quindi Gravner), ma anche in Francia con focus su Alsazia, Borgogna e Bordeaux nel 2018. Ho anche viaggiato in America, dove ho visitato alcune delle zone viticole tra le pi&ugrave; vocate della California. Nel tempo il mio approccio alla viticoltura si &egrave; evoluto con tanto studio e tanta sperimentazione, ma non si &egrave; mai allontanato dai punti cardine: no diserbi, no concimi chimici, no sistemici. Sono stato per anni affascinato dalla filosofia organic forest di Michelle Barbau e di alcune intuizioni della biodinamica. Non sono certificato biologico, e anche se alcuni appezzamenti da me coltivati lo sono, rimango molto critico in merito alla modalit&agrave; di certificazione, che &egrave; solo di controllo cartacea e non vede mai una vera e propria attivit&agrave; sul campo.
L'azienda si trova in Irpinia a Venticano dove l'80% dei terreni da noi coltivati ospita per lo pi&ugrave; Aglianico. La restante parte si trova a Pietradefusi (1 ettaro di aglianico), Santa Paolina (2 ettari di Greco).
Tutti i nostri terreni insistono sugli areali pi&ugrave; importanti inclusi delle DOCG ,ma non facciamo vini in denominazione ad eccezione per i rossi.
In totale abbiamo dieci ettari di vigne e due di oliveti, che coltiviamo con massimo rispetto per la fertilit&agrave; dei suoli facendoci aiutare da trattori nei lavori pi&ugrave; pesanti.
La maggior parte delle lavorazioni di gestione &egrave; manuale come anche la vendemmia che avviene in cassette da quindici chili.
Le fermentazioni in cantina sono sempre spontanee, non filtriamo, n&eacute; chiarifichiamo i nosti vini, e dal 2015 non usiamo pi&ugrave; la so2.&nbsp;

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