Giocaia nasce nel 2015, quando assieme ai miei fratelli GIOvanni, CAmilla (e JAcopo) abbiamo deciso di riscattare le terre della nostra nonna che erano state date in affitto per decenni. La voglia era quella di recuperare le vecchie vigne e dar loro una nuova vita, e prenderci cura della nostra terra, imparando a conoscerla e a rispettarla.
L’azienda si trova in Valsquaranto, una valle lunga e stretta che scende dai Monti Lessini nell’Est veronese, sulle pendici del Monte Preafitta. E' Una zona caratterizzata da depositi eterogenei di calcari marnosi, come “biancone” e “scaglia rossa”, ma anche da un affioramento di rocce vulcaniche basaltiche in un particolare punto dell’azienda.
All’inizio del progetto io mi sono trasferito a vivere lì in mezzo alle vigne con la mia famiglia, e abbiamo cominciato un percorso di conversione all’agricoltura biologica e che continua ad evolvere nella ricerca di un equilibrio fra la terra, le piante, l’aria, e gli esseri che vi gravitano attorno.
Oggi Giocaia è composta da una squadra di persone motivate a lavorare la terra in modo responsabile, utilizzando pratiche agronomiche semplici e mirate a ridurre gli interventi in campagna, potenziando le difese naturali delle piante e del sistema.
Il primo impegno dell’azienda riguarda la terra e il territorio, in quanto gestiamo oltre 25 ettari di vigneto in regime biologico.
Nel 2019 con la certificazione Bio abbiamo cominciato le prime vinificazioni appoggiandoci ad una cantina di amici che vinificano in modo naturale nella nostra stessa valle che ci hanno permesso di seguire il nostro vino praticamente con le nostre mani. Dal 2022 abbiamo un nostro spazio a Grezzana dove vinifichiamo direttamente.
Gran parte delle uve viene per ora venduta o lavorata in conto terzi, mentre vinifichiamo direttamente tutto il vino che va nelle nostre bottiglie (siamo a circa 7000 bottiglie per anno al momento). La vendemmia è sempre manuale e vinifichiamo esclusivamente le nostre uve.
In cantina effettuiamo fermentazioni spontanee, a volte con piede di fermentazione. Utilizziamo il controllo della temperatura delle vasche qualora le temperature in cantina non siano ideali. Non effettuiamo filtrazioni sterili (con eccezione dell’Amarone 2019 che è strato filtrato).
Al momento aggiungiamo basse dosi solfiti quando lo riteniamo necessario, principalmente in alcuni travasi o all’imbottigliamento. Stiamo facendo esperienza per poter ridurre al minimo questi interventi.