Silvia e suo marito Giuseppe sono arrivati sulle colline di Morro’Alba, a nord-ovest di Ancona, nel 2004. Nel 2005 hanno impiantato 2 ha di Sangiovese, Montepulciano, Merlot e Lacrima, a guyot, con esposizione sud-est su terreni argillosi calcarei. Inoltre piantumato con 3 ha e mezzo di uliveto e seminativo. Hanno subito scelto il metodo di coltivazione biologico (l'unica azienda biologica certificata a Morro’Alba), per poi spostarsi verso la pratica della biodinamica. Nella vigna, mai diserbante, si notano linee erbose piuttosto graziose. Non aggiungono mai fertilizzante al terreno, ma utilizzano invece preparati specifici per la biodinamica, chiamati anche sovescio. Il lavoro in vigna viene svolto solo a mano. La lotta alle malattie viene svolta utilizzando prodotti autorizzati dall'agricoltura biologica, rame, zolfo e fortificanti naturali. Le uve vengono raccolte a mano, e sono sempre le ultime a finire la vendemmia, perché cercano la piena maturità dei chicchi. La vinificazione inizia con lieviti indigeni, al fine di rispettare la ricchezza della natura e le caratteristiche del varietale. Nessun controllo della temperatura, chiarificazione o aggiunta di additivi chimici, solo piccole dosi di SO2.