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Dopo aver lavorato per circa dieci anni in tenute vinicole nel sud della Francia e a Bordeaux, ho deciso di tornare a casa per stabilirmi lì in modo permanente.
Da questo ritorno alla terra nasce la Ferme Saint Maurice. Oggi lì coltivo circa 10 ettari di vigneti biologici. I miei vitigni (Syrah, Carignan, Clairette Blanche e Muscat petits grains) danno vita a vinificazioni vivaci ed espressive, senza artifici: fermentazione con lieviti indigeni, senza filtrazione, con una leggera aggiunta di solfiti se necessario (tra 1 e 3 g/hL).
Qui, il vigneto si trova tra i 300 e i 400 metri sul livello del mare, sulle propaggini meridionali del Vercors. I terreni argilloso-calcarei e il clima montano producono vini dotati di una meravigliosa freschezza.
Il mio approccio è guidato dall'agroecologia: rispetto del suolo e semina di manti vegetali, profonda considerazione della biodiversità nelle mie pratiche agricole (nidiere, siepi, stagni), installazione di alberi da frutto e ulivi per arricchire il verde dei miei appezzamenti. Cerco di promuovere la biodiversità e gli equilibri naturali nei miei appezzamenti, rendendo così il mio sistema agricolo più resiliente e naturalmente produttivo.
I miei vini:
“KÔRÉ”, un Clairette Blanche bianco secco, fresco e floreale
“Georges è una gallina”, un Pet' Nat' secco di Muscat petit Grain, delizioso e gioioso
“Vita Brevis”, un Syrah fresco e fruttato
“Chiendent d'Achigan”, un rosso morbido e fresco prodotto con uve Syrah e Carignano
“Ars Longa”, un Syrah più concentrato e complesso
Le mie bottiglie sono riutilizzabili grazie al canale “Ma bouteille s'appelle revient” e le vendo principalmente tramite circuiti brevi: mercati, negozi di alimentari biologici, enoteche, ristoranti della regione e alcuni punti vendita a Parigi…
L'azienda agricola Saint Maurice è attiva anche nell'ambito dell'associazione "Les Fermes paysannes et sauvages", la cui missione, di fronte ai problemi del collasso della biodiversità e del cambiamento climatico, è quella di favorire il ritorno della fauna selvatica nelle zone agricole, praticando l'ospitalità attiva (piantando siepi, realizzando stagni, installando cassette-nido, ecc.) e modificando il nostro approccio al lavoro quotidiano, in particolare dando fiducia alle dinamiche di vita sui nostri appezzamenti. Se desideri approfondire l'argomento: https://lesfermespaysannesetsauvages.wordpress.com/
Nessun vino rosato al momento.
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