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La mia vigna è adagiata ai piedi del Monte San Vicino, faccio vino naturale e olio extra vergine di oliva. Conduco i terreni in biologico (certificati e non). In cantina mi baso sulla cura dell'uva e sull'attenzione alla qualità in ogni fase di lavorazione. I vini nascono dalle fermentazioni spontaneee, senza correzioni, né filtrazioni, refrigerazioni, chiarificazioni o macchinari particolari. Nelle vigne i trattamenti vengono fatti con rame e zolfo, macerato di ortica e propoli. Tutti i lavori vengono effettuati senza ricorrere al trattore.
La mia azienda è composta da piccole vigne sparse (in affitto o affidatemi sulla parola), che in totale arrivano ad un ettaro di superficie. La mia difficoltà ad accedere alla terra mi ha spinto a cercare l'uva in posti scomodi: vigne con grande pendenza, piccole, vecchie, abbandonate, antieconomiche, fuori dalla DOC o semplicemente fuori mano. Il mio rapporto con queste vigne può durare un giorno, una stagione o diversi anni.
Tra queste c'è la vigna di un'amica, piantata negli anni '80 e recuperata dall'abbandono nel 2016, principalmente verdicchio. C'è anche la vigna del nonno, ancora come si faceva una volta: vitigni misti, piante da frutta, ulivi lungo i filari e i polli che razzolano. Poi c'è la vigna nata da un'amicizia, con cloni di due viti centenarie di Grenache.
Oltre l'uva che coltivo, ne raccolgo dagli amici e nelle vigna abbandonate. Vinifico senza una cantina in proprio, in modo itinerante e autonomo, quindi i vini non si ripetono.
Nell'autunno 2021 ho comprato una casa e, durante il trasloco, ho fatto 4 vini. Questa vecchia casa di pietra si nasconde nel bosco, è parte di un borgo del 1300, diroccato e quasi totalmente abbandonato. Il mio è stato il primo vino fatto qui dopo tanti anni. L'anno dopo ne ho fatti altri. Adesso ho trovato una vecchia vigna vicino, ne cerco ancora altre e progetto la mia cantina.
Nessun vino rosato al momento.
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