La Ferme des Sept Lunes

Jean Delobre & Jacques Maurice

22 110 8251 KM

Inizialmente, sulle alture dell'Ardèche tra Vienne e Valance, questa fattoria doveva essere la policoltura. I nonni di Jean lavoravano cereali, frutteti, mandrie e viti. Il vino era quindi un vino da tavola del consumo attuale. I genitori degli anni '60 scelsero la cantina cooperativa e i vini nelle denominazioni. La cultura del vino cambia ed è in questo contesto che Jean Delobre nel 1984 continua il lavoro del contadino viticoltore. Nel 1997 ha creato e si è unito a un gruppo di viticoltori "biologici" presso la cantina cooperativa. Prima 1ha poi l'intera fattoria viene convertita in agricoltura biologica e biodinamica per la vite. Dal 2001 ha diretto il suo assolo di vinificazione biodinamica. La raccolta è manuale. Le uve vengono raccolte sane e completamente mature. Zero lieviti, nessuna aggiunta di enzimi, rese di 35 h / h, movimentazione giornaliera con rimontaggi e follature senza estrazioni estese. I succhi che macerano per circa venti giorni non vengono filtrati e fermentano in vasche di cemento aperte, sono leggermente solfitati, solo se necessario.

Informazioni

Nome azienda vinicola:
La Ferme des Sept Lunes
Nome vignaiolo/a:
Jean Delobre & Jacques Maurice
Paese:
Francia
Regione:
Rhone Valley
Denominazioni:
Saint-Joseph, Vin de Pays de l'Ardèche, Vin de France, Saint Joseph, Vin De France, Vallée du Rhône
Agricoltura:
Biologica / Biodinamica
Varietà di uva:
Marsanne, Roussane, Syrah, Gamay, Marsanne et Roussanne, Viognier, Roussanne, Dureza

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Au départ, dans les hauteurs de l’Ardèche entre Vienne et Valance, cette ferme avait pour vocation d’être en polyculture. 
Les grands-parents de Jean travaillaient des céréales, des vergers, des troupeaux et des vignes. Le vin était alors un vin de table de consommation courante. Les parents dans les années 60 choisirent la cave coopérative et les vins en appellations. La culture du vin change et c’est dans ce contexte que Jean Delobre en 1984 continue le travail de paysan-viticulteur. 
En 1997, il créé et rejoint un groupe de vigneron « bio » à la cave coopérative. D’abord 1ha puis l’ensemble de la ferme est convertie en agriculture biologique et biodynamie pour la vigne.
A partir de 2001, il mène en solo ses vinifications en biodynamie.
Les vendanges sont manuelles. Les raisins sont ramassés sains et à pleine maturité.
Zéro levurage, pas d'ajout d'enzymes,  rendements de 35hl/h, manipulations quotidiennes avec remontages puis pigeages sans extractions poussées. Les jus qui macèrent une vingtaine de jours ne sont pas filtrés et fermentent en cuves béton ouvertes, ils légèrement sulfités, seulement si  nécessaire.

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